domenica 15 maggio 2011

quidditas

Quando la filosofia diventa scolastica, ed è un linguaggio completamente tecnico, che parlano pochissime persone, non soltanto perché è latino ma un certo latino specifico, si occupa di microproblemi che riguardano solo l’ambiente, la filosofia stessa in quanto sapere, è chiaro diventa un sapere di cui si finanziano le cattedre ma che poi non interessa a nessuno,infatti a un certo punto la società dice, ma a noi che ce ne frega di queste accademie che non dicono niente, la filosofia è un’altra cosa,andiamo a leggere davvero cosa dicono i classici e portiamolo nella società, riprendiamo un discorso politico, riprendiamo un discorso sociale, artistico, sul soggetto. E la filosofia scolastica è morta, solo la chiesa parla ancora quel linguaggio lì in alcune sue parti,ma quella filosofia è morta. Ci son dei tesori lì dentro, ma completamente incomprensibili, illeggibili, enigmatici.
E’ veramente una serie di pippe, anche molto belle per chi possiede quel linguaggio, ma è una cosa veramente lontana perfino dalla società del tempo. Tant’è vero che poi si vanno a recuperare quei pensatori che non sono filosofi ma che magari ti parlano delle cose del tempo e che hanno un rilievo filosofico, Dante sulla monarchia, Marsilio Ficino, e nessuno ti parla dei maestri parigini che disputano sulla quidditas, su che cos’è la quidditas…
brano di conversazione, Matteo

Nessun commento:

Posta un commento